Monchio e le sue Corti
Le “Curtes Montium” rimasero sotto il dominio vescovile di Parma fino al termine del feudalesimo e oggi corrispondono alle frazioni del Comune di Monchio delle Corti.
il CAPOLUOGO
MONCHIO
Monchio, dal latino “Mons” da cui “Monc” in dialetto, è collocato nella Val Cedra a 820 m di altitudine.
La dicitura “delle Corti” fu aggiunta nel 1935 e rimanda alle antiche Corti che per nove secoli fecero parte del feudo del Vescovo di Parma, fino a quando Napoleone non abolì tutti i feudi con il decreto del 1805.
Sede del Municipio, Monchio è sicuramente il luogo più frequentato dagli abitanti del posto e conta infatti la maggior densità di abitanti dell’intero comune.
Nel capoluogo è avvenuto il passaggio della Duchessa Maria Luigia come attesta la lastra di marmo presente nel Municipio, che ringrazia la Duchessa per la generosità dimostrata al Comune donando denaro per restaurare il Ponte di Lugagnano, e la Loggia dei Leni datata 1500’ ed ubicata in località Prato dove la Duchessa soggiornò più volte.
Da visitare è sicuramente l’affascinante Chiesa di San Lorenzo e Michele contenente dipinti datati 1600’ e la Piazza principale del paese che è scelta come luogo di incontro privilegiato dagli abitanti e dai visitatori.
le FRAZIONI
ANETA
Aneta è un piccolo borgo che dista circa 11 km da Monchio, il luogo ideale per contemplare un bel panorama dopo una lunga camminata: se ti fermerai qui, infatti, potrai ammirare il Monte Acuto e l’Alpe di Succiso, rinfrescandoti a 1000 m di altitudine.
Meritano una visita anche la tipica piazzetta del paese che ospita uno storico monumento dedicato ai caduti della guerra 1915/1918 e la statuetta della Madonna sulla fontana che resiste alle intemperie del tempo dal 1903, vegliando sui suoi abitanti e sui visitatori che le rivolgono l’attenzione.
CASAROLA
una terra per viverci, cavalli
e uomini, a lungo”
Da Fantasticando sulla migrazione dei maremmani
(La camera da letto, 1984-1988)
Così recita l’insegna posta sul muro esterno di Casa Bertolucci.
Ferma nel tempo dei versi di Bertolucci, Casarola è situata nella Val Bratica a circa 1000 m di altitudine ed è nota per essere stata scenario e ispirazione della vita del poeta Attilio Bertolucci, oltreché sua residenza.
Qui, infatti, è possibile visitare la sua casa divenuta Patrimonio Culturale dell’Emilia-Romagna e meta di numerose visite guidate.
Oltre alla residenza del poeta è possibile visitare l’antica Chiesa che custodisce simboli e dipinti di interesse storico, il Centro Culturale “Le Ciliegie” e “I Bivacchi” che si trovano in fondo al paese, vecchi seccatoi per castagne che sono stati ristrutturati e messi a disposizione per ospitare chi vuole vivere questa esperienza immerso nella natura dei boschi che hanno ispirato Bertolucci.
Bernardo Bertolucci, figlio di Attilio, ha sempre affermato che “Casarola è l’origine di tutto” ed oggi infatti, ospita il Parco Letterario Bertolucci.
CEDA
L’abitato di Ceda dista circa 3 km da Monchio ed è situata a 806 m di altitudine.
Il paese attesta la presenza dell’uomo in questo territorio da millenni: l’antica Chiesa è il simbolo del paese, al cui interno si possono trovare due portali datati 1686 e 1792, due rustiche ancone a stucchi del ‘700 e una più recente tela in gloria di San Rocco, a cui gli abitanti di Ceda hanno dedicato anche una festa nella giornata del 26 gennaio di ogni anno. Un’altra antica testimonianza arriva da un’apocalittica inicisione sul muro di una casa vicino alla Chiesa che recita “Vos estate parati quia qua hora non putatis filius homini venite” (voi state pronti perché nell’ora che non pensate, il Figlio dell’Uomo verrà).
Se avete voglia di fare un tuffo nel passato e respirare un pò di storia antica, a Ceda puoi trovare profumo di epoche lontane, natura e aria pulita!
COZZANELLO
Cozzanello, detto “Csanéll” in dialetto, è una new entry del Comune di Monchio, infatti è diventato una delle sue frazioni soltanto dopo il 1805.
Con i suoi 808 m di altitudine, Cozzanello vanta una veduta paesaggistica totalmente immersa nel verde in estate e dal bianco delle cime e dei prati innevati in inverno. Puoi arrivare a Cozzanello arrivando da Ceda e proseguendo per 1 km circa. Qui è presente una caratteristica chiesetta consacrata dal Vescovo Carlo Nembrini nel 1656 contenente suggestivi dipinti e più in alto una fontana dalla quale sgorga buonissima acqua di sorgente.
LUGAGNANO
La frazione di Monchio delle Corti Lugagnano o “Liguagnan” in dialetto, è ulteriormente divisa in due: Lugagnano superiore e Lugagnano inferiore.
A Lugagnano superiore si trova “La fontana dei minatori” di recentissimo restauro mentre a Lugnano inferiore è presente una Maestà con a fianco una fontana e una vasca che un tempo era deputata all’abbeveramento degli animali e alla pulizia dei panni.
La Chiesa di Lugagnano vanta una prima citazione in un documento storico già nel 1230.
L’emblema di Lugagnano rimane comunque il “Ponte farnesiano” che risale al 1602 e attraversa il torrente Cedra.
Un tempo era l’unica via percorribile per giungere in Toscana ed era considerato quindi molto importante, oggi è una testimonianza dell’architettura di quel tempo oltreché un punto privilegiato dal quale ammirare il panorama circostante.
PIANADETTO
Pianadetto è la frazione di Monchio delle Corti nota per la “Fontana di Bachér”,che dispensa acqua di sorgente purissima e diuretica. La fontana si posiziona sulla strada principale ed è subito riconoscibile in quanto è affiancata da un’antica maestà. Un’altra importante maestà presente a Pianadetto è quella che sormonta lo stemma della famiglia Leni posta sopra un antico portale e datata 1621, che detiene il primato di essere la più antica di Monchio.
Un altro elemento di pregio presente a Pianadetto è la bottega medievale, in cui un tempo gli abitanti andavano a rifornirsi di sale e tabacco.
Il campo sportivo è il luogo di ritrovo prediletto da grandi e piccini in quanto qui si trova un attrezzato parco giochi, un campo da calcio e vi si organizzano numerose feste con tanto di servizio rinfresco.
La Chiesa di Pianadetto custodisce capolavori antichi come l’affresco dell’Annunciazione e l’ancona raffigurante i Misteri del Rosario.
RIANA
La cascatella che è presente al fianco del paese è suggestiva tanto quanto la visione dell’aquila reale che nidifica proprio in questo territorio, precisamente al “Gropp soran”.
Tra i borghi antichi e le fontane d’epoca spicca “La ca’ di sior” ovvero la Corte Santi-Fontechiari, un nucleo abitativo del 1630 con una casa padronale grandissima attorniata altre abitazioni più modeste che ospitavano la scuola, l’abitazione della maestra, i mezzadri, il fienile e le stalle.
RIGOSO
Rigoso si trova a 1131 m di altitudine e pare incastonato come una pietra preziosa tra l’Alpe di Succiso e il Monte Acuto che è possibile ammirare sullo sfondo.
In passato Rigoso è stata capoluogo delle Corti, sostituita poi da Monchio.
La piazzetta del paese è frequentata dagli abitanti di cui è il punto di ritrovo prediletto e dai visitatori che in ogni stagione scelgono Rigoso perché qui trovano pace e cordialità.
Nella piazza principale puoi trovare la suggestiva chiesetta, sopravvissuta nel 1819 ad un devastante incendio che distrusse gran parte delle case del paese ma che purtroppo non resistette al terremoto del 1920 e fu quindi ricostruita qualche anno dopo, testimone la lapide commemorativa della ricostruzione che è possibile ammirare al suo interno.
Con la pietra spezzata della vecchia chiesa venne costruita la fontana della piazza che si trova proprio al suo fianco.
A sud del centro abitato puoi trovare la “fontanella” con la buonissima acqua di sorgente.
RIMAGNA
Rimagna, piccola frazione di Monchio delle Corti, è conosciuta come il paese dei “cantarìn, sonador e balérìn”, già nei primi anni dell’Ottocento infatti si contava la presenza dei suonatori di piva. Anche strumenti come la fisarmonica e il clarinetto venivano prediletti e naturalmente i canti e i balli popolari la facevano da padrone nelle aie, come il “bala-cant” ed il “bal ed l’ahi”, due tipologie di ballo molto spassose. Oggi è possibile respirare di nuovo quest’aria di festa nella “Fèsta en-t-l’ara” che si tiene verso la metà di agosto di ogni anno, in cui gli abitanti indossano abiti tipici e addobbano l’intero paese offrendo uno spettacolo che evoca epoche passate e sapori lontani grazie alla cucina che uomini e donne del paese allestiscono nel centro della piccola frazione e i piatti che preparano secondo le antiche ricette e che è possibile gustare tutti insieme nelle aie.
Situato a 1000 m di altitudine, a Rimagna è possibile visitare il Santuario Diocesano della Madonna del Sasso che ricorda l’antica leggenda dell’apparizione della Madonna da cui poi partì la costruzione dell’Oratorio da parte di tutti gli abitanti che avevano visto l’immagine della Madonna scolpita sul grande masso.
Puoi trovare a Rimagna anche la Chiesa parrocchiale situata al centro del paese, la fontana principale, una caratteristica Maestà e la centrale idroelettrica poco distante dal centro abitato.
Se nel 1955 il paese contava più di 300 abitanti oggi la popolazione residente non arriva nemmeno a 30, Rimagna è dunque il luogo più ricercato dai visitatori per trovare la pace e la tranquillità.
TREFIUMI
“Son poche case, predilette ai numi
Tutori della vergine natura,
Appollaiate sulla bella altura
Villaggio umile che nomasi Trefiumi.”
G. Breda
Se vuoi visitare un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, a 4 km circa da Monchio delle Corti ed a 938 m di altitudine puoi trovare il villaggio di Trefiumi!
Trefiumi è un paesino di montagna caratteristico e accogliente: gli abitanti del paese sono molto attenti alla cura dell’ambiente circostante e accolgono i visitatori facendogli trovare in estate vie e piazze fiorite, mentre in inverno organizzano per il periodo natalizio il “Villaggio di Natale” , addobbando le aie del paese e rendendo magica l’atmosfera proprio come quella di “una volta”; le strade si riempiono di canti e musica e la neve che si posa delicata sulle case e sulle decorazioni permette di respirare il vero spirito natalizio!Il paese è molto legato alle tradizioni, grandi e piccini ogni anno si radunano col comitato organizzatore chiamato Terfumna (Trefiumi in dialetto) e celebrano con una grande festa San Lorenzo il 10 Agosto di ogni anno, proprio durante la notte delle stelle.
A San Lorenzo, patrono del paese, è stata dedicata anche la Chiesa e la fontana, quest’ultima situata nella Piazza principale.
Come nella maggior parte dei paesini delle nostre valli, anche a Trefiumi esiste una Maestà, la “Maestà delle strade: Santa Liberata” che è possibile incontrare al lato della strada che conduce al Lago Ballano.
VALDITACCA
Sulla sponda sinistra del torrente Cedra sorge quella che è stata definita “La Svizzera del parmense”. Valditacca, con i suoi 1011 m di altitudine è un caratteristico paesino di montagna, anch’esso frazione di Monchio delle Corti, ricco di stradine con ciottolati, piccoli borghi e casette in pietra arenaria, alcune delle quali possiedono degli antichi archi che permettono il passaggio da una stradina ad un’altra lasciando intravedere durante il loro attraversamento le incantevoli vette che circondano il paese.
La Chiesa di San Rocco si trova al centro del paese assieme al punto deputato al ristoro e ad una graziosa fontanella dalla quale sgorga la purissima acqua del Cedra.
Se vuoi soggiornare in un luogo grazioso e avvolto da quiete e serenità, a Valditacca troverai numerose strutture attrezzate per il tuo benessere e rilassamento.
VECCIATICA
Alle pendici del monte Faggeto sorge Vecciatica con i suoi 927 m di altitudine e i suoi 4 km di distanza da Monchio delle Corti.
Emblematica è “La maestà ed San Violin” così definita perché sopra è presente la raffigurazione di un giovane che suona il violino che è in realtà San Genesio. Nel 1564 venne fondato l’oratorio di Santa Maria della Neve che fu poi distrutto da una frana che lo travolse assieme a gran parte del centro abitato. Il nome di Santa Maria della Neve oggi è stato dato alla chiesetta che sorge sul crinale fra Vecciatica e Vairo, dove annualmente si svolge una grande festa popolare.
Il paese è composto da casolari isolati e pochissimi abitanti nel periodo invernale: la vegetazione fa da padrone e la quiete circonda Vecciatica con un alone di calma e silenzio dove tutto sembra essere in equilibrio e seguire i tempi della natura.