Monchio, nel cuore dell’Appennino Tosco-Emiliano
Un territorio incontaminato e straordinario, dove le cime del Crinale si incastrano perfettamente con l’orizzonte del mare ed in cui è concentrata la maggior parte della biodiversità italiana, in virtù dell’incontro tra clima marittimo e montano.
Il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano
Il Crinale dell’Appennino è asimmetrico e variegato, con cime che spaziano dai 1492 m ai 2165 m, a tratti spigoloso e roccioso mentre in certi punti delicato e dalla forma rotondeggiante: un’ampia varietà di paesaggi e rilievi discrepanti offrono uno spettacolo diversificato ed unico.
i MONTI e le CIME
CIMA CANUTI
Raggiungendo Cima Canuti si giunge a uno dei punti più alti del crinale appenninico.
Il percorso per arrivare è davvero paradisiaco, l’ampia visuale ti farà percepire di essere in cima al mondo ed il letto di vellutata erbetta con le mirtillaie renderanno la tua passeggiata rilassante facendoti sentire un tutt’uno con la natura circostante.
La cima si trova a circa 1,5 km a est del Monte Bocco e circa 400 m a ovest del Monte Malpasso.
GROPPO SOVRANO
Il Grop Soràn in dialetto è la parete rocciosa che si affaccia su Casarola e in cui l’Aquila reale trova l’ambiente ideale per nidificare.
MONTE BOCCO
Il Monte Bocco si trova a 1790 m di altitudine ed è ubicato al confine tra Emilia-Romagna e Toscana. Per raggiungere la vetta è consigliato il percorso esteso lungo il versante emiliano rispetto a quello toscano, in quanto quest’ultimo è più ripido e molto scosceso. Sulla cima tondeggiante del Bocco vi è un manufatto in sassi costruito dal CAI che custodisce un simbolo religioso. Attraversando l’altopiano ondulato del Bocco e proseguendo verso il crinale raggiungerai la poco distante cima del Monte Uomo Morto (1773 m), altrettanto suggestiva e affascinante.
MONTE GIOGO
Il Monte Giogo riflette un’atmosfera misteriosa e fantascientifica a 1518 m di altitudine: gli imponenti radar sovrastano la vallata appena sopra il Lago Paduli, nel comune di Comano, provincia di Massa Carrara. L’ex base Nato, costruita nel 1956 è ormai in disuso ed è stata abbandonata negli anni 90’. Il diametro dei quattro radar è di circa 20 metri e sono così maestosi da suscitare una certa soggezione alla sola visione.
MONTE MALPASSO
Situato sul crinale appenninico, il Malpasso è il punto ideale per godersi la visuale sul Passo del Lagastrello, sul Lago Paduli e sull’Alpe di Succiso. Leggermente più bassa delle altre vette del crinale , il termine “Malpasso” indica l’andamento altalenante della superficie del crinale su cui si estende la vetta, a tratti morbida, rivestita da soffice erbetta e a tratti spigolosa, composta da rocce millenarie.
COSTA MARIA GALLINA
Proseguendo l’escursione da Monte Palerà si incontra il Costa Maria Gallina, immediatamente riconoscibile dalla piccola parete rocciosa posta sulla parte a ovest.
Durante il cammino troverai rigogliosi prati con delicate primule, colorite eriche e profumate viole, attraverserai faggeti e castagneti potendone ammirare i frutti e potresti anche fare la conoscenza di timidi caprioli, godere del cinguettìo di numerose specie di uccellini ma anche intravedere il falco e l’aquila, emblema di questa località.
MONTE NAVERT
Data la minima difficoltà che presenta, l’itinerario del Monte Navert è particolarmente adatto per le escursioni invernali con le ciaspole.
Il Monte Navert viene anche definito “la balconata sul crinale”, proprio perchè è possibile ammirare il panorama sottostante da una posizione privilegiata che permette di spaziare la visuale dal Passo della Colla all’Alpe di Succiso, rendendo l’esperienza davvero eccezionale.
Sulla cima del monte è stata installata una croce, simbolo oggetto di numerose foto ricordo della gita sul monte Navert di numerosi escursionisti.
MONTE SILLARA
Il Monte Sillara si trova sul confine tra Emilia e Toscana e si tratta della vetta più elevata dell’Appennino Parmense.
Risulta essere facilmente riconoscibile per la presenza di una parete rocciosa posizionata in corrispondenza della sua sommità, dove si trova anche una piccola cappella in pietra con all’interno la statuetta della Madonna, una particolarità e un segnale del passaggio dell’uomo fin dall’antichità su questa cima, scelta per il posizionamento di questo simbolo religioso proprio perchè la più alta, tanto da sembrare di stare sfiorando le nuvole ed essere vicini al cielo.
Il colore scuro delle rocce è testimonianza dell’origine millenaria dell’Appennino in quanto inizialmente al posto della catena montuosa vi era l’oceano Ligure, i cui fondali erano ricchi di minerali ferrosi.
Dal Monte Sillara, se si rivolge lo sguardo a sud si possono scorgere i due omonimi e suggestivi laghi “i Laghi Sillara”, guardando verso la Lunigiana si può intravedere il borgo medioevale di Jera, girandosi verso nord ovest si può scorgere Trefiumi mentre a nord est la Valcedra domina la veduta.
MONTE PALERÀ
Monte Palerà o “Parrà” si trova sul crinale Cedra-Enza e funge da scenario della vita quotidiana dei paesi del Comune di Monchio delle Corti.
Sul sentiero che dal Monte Parrà passa per Costa Maria Gallina e prosegue per Passo del Lupo, durante il XII-XIII secolo, venne costruita e occupata una fortificazione chiamata “Il Castellaro” che serviva per controllare le aree sotto il dominio dei Vallisneri, famiglia di feudatari che assoggettarono il territorio, data la posizione strategica di questa cima che permetteva di sorvegliare ben due vallate contemporaneamente, ovvero quella del Cedra e dell’Enza. Nel 1448 la Repubblica di Parma mise fine al controllo dei Vallisneri su queste terre, distruggendo anche questa fortificazione di cui oggi è possibile osservare i resti delle mura, sommersi dalla vegetazione che vi cresce intorno spontaneamente.
MONTE PUMACCIOLETTO
Definita dagli esperti una delle arrampicate più belle di tutto l’Appennino, il Monte Pumaccioletto offre agli scalatori una parete rocciosa a picco sui Laghi Gemini, breve ma molto piacevole e anche faticosa per via della cima ripida e discontinua.
MONTE TORRICELLA
Il Monte Torricella possiede una sporgenza rocciosa posta proprio sulla cima che ricorda la forma di una torre, da qui la denominazione “Torricella”. Il monte separa Prato Spilla dal Lago Verde; dato il suo particolare aspetto il Torricella è una meta molto ambita dagli appassionati.
Una volta arrivati in cima lo sguardo si aprirà sul resto del crinale, permettendo una visione a 360 gradi.
Per questi motivi, il Torricella si presta bene all’alpinismo.
i LAGHI e gli SPECCHI D’ACQUA
LAGO BALLANO
Il Lago Ballano è il luogo ideale per accamparsi e godersi un meritato riposo post camminata, rilassandosi e lasciandosi accarezzare dai raggi del sole che riflettono sulle sue acque cristalline. Il Ballano possiede un’area attrezzata con bar e servizi di prima necessità, è inoltre possibile accamparsi e passare la notte in tenda con la famiglia e gli amici, rifocillandosi nelle aree predisposte al barbecue e ai pic Nic.
È possibile arrivare al lago direttamente percorrendo la strada in macchina oppure partendo da Prato Spilla e seguendo il percorso dedicato di circa 40 minuti a piedi addentrandosi nella faggeta che in estate ripara dal caldo afoso e rende il cammino verso questa meravigliosa meta fresco e ancora più piacevole.
LAGHI DI COMPIONE
I Laghi di Compione o Laghi di Grotta si trovano nel versante emiliano del crinale dell’Appennino Tosco Emiliano.
Si tratta di piccoli laghi la cui capienza varia a seconda delle stagioni e delle pioggia: quando si sciolgono le nevi al fianco dei due laghetti principali si crea una graziosa pozza d’alpeggio, che scompare nei periodi estivi.
Devono il loro nome al borgo di Compione in Lunigiana, da cui provenivano i pastori che vi portavano le greggi a pascolare ed inizialmente venivano chiamati Dafnia e Ninni, nomi femminili, probabilmente per sottolinearne la bellezza e la purezza delle loro acque.
LAGO FRASCONI
Definito anche “il lago sconosciuto”, il Frasconi è un misterioso laghetto poco conosciuto e ancor meno frequentato, questo lo rende enigmatico e lo veste di un particolare fascino agli occhi di chi lo cerca: un tesoro nascosto in un territorio quasi inesplorato e tutto da scoprire.
LAGO MARTINI
Il lago Martini è un grazioso bacino di origine glaciale alimentato soltanto dall’acqua piovana e dalle nevi che si sciolgono e, di conseguenza, in estate tende a seccare. Al suo interno non vi sono pesci ma si può osservare un caratteristico anfibio tipico del territorio di Monchio delle Corti: il tritone alpino.
Scorto durante la camminata sul crinale, in lontananza il laghetto pare un minuscolo puntino di colore blu intenso che risalta con i colori della vegetazione circostante, perimetrato da rocce levigate dalle sue acque nel corso degli anni.
LAGO PADULI
Il Lago Paduli, chiamato anche Lagastrello, è collocato esattamente a metà tra due regioni, Emilia-Romagna e Toscana e tre province, Parma, Massa-Carrara e Reggio Emilia. Un territorio di passaggio e di incontro situato presso il Passo del Lagastrello in cui si è formato questo bacino artificiale a seguito della costruzione di una diga sul torrente Enza nei primi del 1900’.
Facile da raggiungere in auto perchè situato sulla strada principale e attorniato da facili itinerari che permettono di ammirare il lago da ogni sua prospettiva, il lago Paduli è meta di numerosi visitatori che vogliono passare una giornata rinfrescandosi sulle sue sponde.
Le differenti tonalità di verde che caratterizzano la vegetazione che incornicia il lago in estate e i colori pastello che la natura offre in autunno contrastano con il blu delle sue acque dando vita ad un paesaggio che suscita meraviglia e stupore.
LAGO PALO
Il Lago Palo è un’oasi naturale immersa nel verde e caratterizzato da acqua limpida e cristallina sulla quale riflette la parete rocciosa del maestoso Monte Malpasso. Situato a 1508 m di altitudine, il Lago Palo viene alimentato da un rio che nasce da Cima Canuti e da sorgenti sotterranee da cui sgorga acqua purissima. Per la gioia dei pescasportivi qui è possibile pescare previo rilascio del permesso.
Da Prato Spilla puoi arrivare al lago Palo seguendo il percorso dedicato di circa 40 min, tutto completamente all’ombra e molto fresco in estate. Arrivati al termine del cammino scorgerai da dietro i verdi arbusti uno spettacolo mozzafiato, ti sembrerà di trovarti davanti ad un quadro d’autore.
Vale la pena visitare il Lago Palo in ogni stagione: in estate verrai circondato da colori accesi e accoglienti, in autunno le foglie che cadono intorno al lago formeranno un ammaliante foliage , in primavera potrai ammirare il risveglio della vegetazione mentre in inverno troverai la superficie del lago ghiacciata e il paesaggio circostante avvolto da una coltre di candida neve.
LAGO SCURO
Il lago Scuro deve il suo nome al colore scuro che caratterizza le sue acque: infatti, durante il periodo autunnale le foglie della faggeta che lo circonda cadono sul suo fondale che assume dunque un colore marrone scuro, tendente al nero. Inoltre, questo lago viene alimentato esclusivamente da immissari stagionali e quindi in certi periodi risulta completamente secco e al suo interno si possono osservare tronchi fossili di abete bianco, particolarità che lo fa apparire ancora più cupo e meta di numerosi turisti curiosi di ammirare un tale misterioso paesaggio.
LAGHI SILLARA
Alle pendici del Monte Sillara si trovano incastonati come gemme lucenti i Laghi Sillara. Chiamati anche Laghi Gemelli, i Sillara sono i più elevati dell’Appennino parmense: 1732 m di altitudine per il lago Sillara superiore che è distanziato soltanto di un m dal Lago Sillara inferiore.
Nelle stagioni piovose gli abbondanti rovesci danno vita ad uno spettacolo naturalistico davvero suggestivo: il livello delle loro acque si innalza e sommerge la parte di terreno che normalmente li divide, creando così un unico specchio d’acqua.
La sensazione che si avverte visitando i Sillara è quella di trovarsi in un mondo etereo data la purezza e limpidezza delle loro acque che spesso si trovano anche avvolte dalle nuvole, dando così l’impressione di poter toccare il cielo con un dito.
LAGO SQUINCIO
Il Lago Squincio possiede una peculiarità che, insieme al Lago Paduli, lo rende incomparabile a tutti gli altri: infatti, si trova diviso tra due regioni , Emilia-Romagna e Toscana. Un’altra caratteristica peculiare è la sua forma circolare e la torbiera che ormai lo abita.
Il Lago Squincio è raggiungibile percorrendo un breve sentiero escursionistico che inizia nei pressi del Passo del Lagastrello e che oltrepassa rigogliose faggete, prati fioriti e panorami pittorici. Una volta arrivati alla meta lo spettacolo che ci si trova davanti è la doppia visione del Monte Malpasso: il monte vero e proprio di fronte e la sua immagine specchiata nelle acque del lago esalterà ancora di più la bellezza di questo verdeggiante specchio d’acqua.
LAGO VERDAROLO
L’incantevole specchio d’acqua del lago Verdarolo è facilmente riconoscibile dal tipico colore verde delle sue acque dovuto alle piante acquatiche che abitano il suo fondale, da cui il Verdarolo ha assunto anche la denominazione.
LAGO VERDE
Il Lago Verde è il lago più profondo e il terzo più esteso della provincia di Parma. Per la profondità delle sue acque è l’habitat ideale per la trota fario, che è possibile pescare soltanto se autorizzati e muniti di permesso rilasciato dal Comune, oltreché da licenza di pesca.
Il colore delle acque del lago è blu intenso ed il paesaggio è chiuso nell’abbraccio del verde acceso dei boschi e della morbida erbetta che è l’ideale per sdraiarsi e riposare dopo la camminata svolta per raggiungerlo: infatti, è possibile arrivare in circa 45 minuti partendo dal Lago Ballano. I suoi straordinari colori e la sua posizione a 1507 m s.l.m. rendono il Lago Verde il luogo ideale per rilassarsi, lontano dal rumore e dalla folla.
… inoltre puoi incontrare anche
BIVACCO CAPANNA MARCO CAGNIN
Il bivacco Cagnin è un piccolo ed accogliente bivacco sempre aperto in cui gli escursionisti si fermano volentieri per rinfrescarsi e riposarsi dopo lunghe camminate. Situato ai piedi del Monte Torricella, al suo interno si trovano delle panche e una sala da pranzo con un caminetto ed un tavolo, ideale per rifocillarsi mentre si contempla il panorama e la pace che offre la natura circostante.
CASCATELLE
In Primavera, quando la neve inizia a sciogliersi, nel territorio di Monchio delle Corti si formano incantevoli cascatelle che danno vita a scenari da favola!
FAGGI SCIABOLATI
Numerose e vaste sono le faggete presenti sul territorio, alcune però presentano una particolarità: si trovano ad un’altitudine così elevata e soggetta a nevicate talmente abbondanti che vengono deformati dalla neve stessa mischiata al forte vento che impatta sui tronchi, assumendo così una forma “a sciabola”.
MARMITTA GLACIALE
La nascita dell’Appennino Tosco-Emiliano è datata trenta milioni di anni fa: tutto nacque da un’arenaria sedimentata a 6000 m di profondità sui fondali marini che successivamente vennero in superficie per opera di movimenti che interessarono la terra e formarono gli attuali rilievi. Durante la glaciazione wurmiana tutte le valli vennero ricoperte, riempiendo le conche e formando gli attuali laghi e, con il successivo disgelo, i ghiacciai che ricoprivano le rocce hanno formato delle grosse cavità che è possibile osservare lungo alcuni itinerari ad alta quota, ovvero le marmitte glaciali.
POZZE D’ALPEGGIO
Il Parco dei Cento Laghi deve la sua denominazione alla preziosa risorsa idrica che questo territorio possiede. Laghi, torrenti, ruscelli, cascatelle e piccoli laghetti chiamate pozze d’alpeggio si formano con lo scioglimento delle nevi e con le abbondanti piogge, riempiendo il terreno di incantevoli specchi d’acqua e regalando scenari naturali unici.